domenica 4 novembre 2018

Sociologia 2.1


Che cos'è la sociologia 


La sociologia si la sociologia si interessa della società. Oggetto degli studi sociologici è il comportamento degli umani visto nel contesto degli altri umani con cui entrano quotidianamente in contatto. Cultura e società sono termini quasi intercambiabili la società è l'insieme degli individui che condividono una determinata cultura. La cultura può essere definita come l'insieme dei prodotti e dello Spirito di una particolare società. Senza una cultura non esiste la società. La cultura comune è il legame che permette ai suoi membri di capirsi. Senza una società che la mantenga invita qualsiasi cultura è destinata a morire e a trasformarsi in un reperto archeologico.
Molte sono le scienze che si occupano, da diversi punti di vista, del mondo della cultura. La psicologia per esempio Indaga le attività della mente. L'economia ha sviluppato delle metodologie proprie che la rendono molto diversa da queste altre discipline. La scienza politica si occupa di un aspetto particolare del vivere in società. La storia tende a descrivere il singolo evento piuttosto che compiere generalizzazioni o previsioni. Tra la sociologia e Antropologia culturale, infine, via 1:00 parentela molto stretta perché entrambe Si occupano della società tuta intera punto Tuttavia mentre il sociologo si occupa della società in cui vive, che in concreto è la società occidentale industrializzata, l'antropologo si dedica in linea di principio allo studio di società diverse da quella a cui appartiene, c'è di norma alle "primitive".
Lo "specifico"  di una disciplina è quell'aspetto o quel gruppo di aspetti che la caratterizzano. A volte esso è dato dagli oggetti che la disciplina studia.
Secondo  il filosofo greco Aristotele l'essere umano è per natura socievole, Cioè non deve sforzarsi per stabilire una relazione con gli altri. Al contrario, fin dalla nascita è inserito in un contesto sociale. Nel XVIII secolo il filosofo inglese Thomas Hobbes sosteneva che senza un apparato di leggi capace di disciplinare il comportamento degli individui si scatenerebbe una guerra di tutti contro tutti, all'insegna della sopraffazione e della vittoria del più forte. Non è vero che l'associarsi è un fatto naturale;  ci si riunisce piuttosto per paura di soccombere o per trarre un vantaggio personale.
 L'osservazione di L'osservazione di Hobbes ci fanno considerare la società da un punto di vista nuovo. La socialità non è un carattere "naturale"  dell'essere umano, ma qualcosa che va per noi "contro natura",  contro i nostri interessi individuali più pressanti. La specificità della sociologia, la questione da cui essa nasce intorno a cui continuamente Si applica, si esprime molto bene nella domanda: com'è possibile la società? Come si spiega l'esistenza di un fenomeno in cui coesistono l'individuo e regole, e coesistono in una maniera "ordinata"  che nel complesso funziona?
Nel porre il tema del rapporto tra individuo e le regole abbiamo introdotto un concetto fondamentale della sociologia, si tratta del concerto di regola o, più precisamente, di norma sociale. Quando si dice che gli uomini si assoggettano volontariamente ha delle regole Indipendentemente dalle proprie scelte politiche, morali o religiose, la volontà implicita di sottomettersi ad alcune norme di comportamento che sono comunemente condivise. Simili modelli di comportamento svolgono la funzione di regole da seguire per tutti coloro che aspirano a integrarsi pacificamente nella collettività, e sono perciò chiamati norme sociali. Le norme sociali sono dei vincoli che la società pone al comportamento individuale dei suoi membri, e che quindi ciascun soggetto che desideri far parte di una società assume come guida per orientare il proprio comportamento sociale.
Le  norme sociali che governano la nostra vita quotidiana sono innumerevoli e insorgono a ogni istante. A ben vedere, se ne possono individuare di vario genere. Talune sono leggi, altre sono in primo luogo norme morali, altre ancora si sono consolidate come semplici abitudini. Alcune sono norme esplicite, ossia note e tematizzate nei discorsi della gente, altri implicite, ossia inconsapevoli. Ogni società ha di conseguenza le proprie norme, che non necessariamente corrispondono a quelle delle altre società. Questo naturalmente non toglie che alcune norme sociali come quella di non uccidere rispecchino vari morali universali. Ma quel che contraddistingue la norma sociale come tale non è il corrispondere o meno a valori universali.
Le norme sociali le norme sociali portano con sé un secondo elemento fondamentale di ogni società, chiamato ordine sociale. L'ordine sociale e quindi una condizione perché la vita quotidiana abbia senso perché essa si svolga Non a caso ma secondo una logica. Nel contempo, esso è ciò che permette agli individui di fare programmi per il futuro, vicini o lontani che sia. Questo ordine in cui si svolge la nostra vita prende spesso la forma di routine, cioè azioni ripetute meccanicamente per abitudini, con poche variazioni su un tema costante.
La  presenza di un contesto socialmente ordinato consente inoltre di coordinare attività completamente diverse, che di per sé non hanno nulla in comune. Pensiamo nuovamente alla scuola. Gli studiosi delle organizzazioni a fermano A questo proposito che alla base di moltissime attività della società moderna vi sono dei processi di differenziazione e di integrazione.
Per  certi versi, poi, il mantenimento dell'ordine sociale è agevolato dall'uso della tecnologia, cioè gli strumenti materiali utili per raggiungere obiettivi prefissati. In termini Generali diremo quindi che la tecnologia contribuisce fortemente all'ordine sociale. L'ordine sociale è possibile se esiste un consenso tra i membri di una determinata collettività. Ovviamente non intendiamo riferirci a tutto, ma una maggioranza più o meno ampia, che si identifica negli stessi valori, possiede le medesime credenze e si inquadra entro modelli culturali omogenei.
L'ordine sociale è una condizione irrinunciabile per realizzare la pacifica convivenza di chi abita un territorio. Rispetto al conflitto la sociologia ha storicamente assunto due posizioni differenti. Da un lato, gli studiosi come Emile Durkheim e Talcott Parsons sono convinti che il disordine si sa qualcosa di patologico, da arginare senza esitazioni. Dall'altro lato Max Weber ha sostenuto invece che "ordine" e "disordine"  sono da considerarsi come forze complementari. Questa dialettica tra ordine e disordine si manifesta nella vita delle persone in particolare sotto forma di questione della sicurezza.

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