mercoledì 3 aprile 2019

Sociologia 3

Vilfredo Pareto


 Egli si occupa soprattutto dei comportamenti economicamente razionali dei soggetti sociali, cioè di quelle azioni che permettono di ottenere il massimo di benessere possibile col minimo dispendio nel contesto di certe condizioni prefissate.Egli si rende progressivamente conto però che in realtà la magior parte dei fenomeni sociali è costituita da comportamenti emotivi, irrazionali dal punto di vista economico.Pareto individua nella sociologia la scienza in grado di studiare e spiegare quei comportamenti.Per poterlo fare bisogna avere un'idea chiara di ciò che significa agire razionalmente e per fare ciò Pareto introduce il concetto di azione logica. 

Il conflitto tra borghesia e proletariato è solo un esempio del conflitto tra massa ed elite, comprensibile in base al fatto che la prima è a capo dello Stato e quindi dispone della forza per mantenere ordine ed equilibrio sociale.Non è vero che lo scontro tra i due contendenti metterà la parola fine alla lotta di classe come sostiene Marx, ma la lotta degli operai non porterà all'istituzione di una società senza classi, ma al dominio di una nuova elite.Le elite raggiunto il potere lo mantengono per un periodo variabile per poi decadere.Ciò accade perchè:
  • I pochi son in genere militari e perdono la vita in battaglia
  • Le elite con il passare del tempo smarriscono la loro vitalità e non sono più in grado di ricorrere alla forza in maniera soddisfacente, diventando vulnerabili e presto su di loro incomberà la minaccia di un'altra elite che desidera prenderne il posto. Per evitare che nasca una nuova aristocrazia capace di sostituire la precedente, o si eliminano i nuovi capi rivoluzionari o li si assorbe nalla vecchia elite
  • Spesso non c'è congruenza tra le persone al governo e le caratteristiche richieste dalla posizione che occupano.

Psicologia 2

ERIKSON


Lo psicanalista  Erikson individua una serie di crisi che si possono manifestare nel corso della vita. Le fasi individuate sono le seguenti:

  • dalla nascita ad un anno fase del conflitto tra fiducia e sfiducia
  • da 1 a 3 anni fase del conflitto tra autonomia o vergogna
  • da 3 a 6 anni fase del conflitto tra iniziativa e sensi di colpa
  • da 6 a 12 anni fase del conflitto tra operosità e sentimento di inferiorità
  • Adolescenza ( dai 12 ai 20 anni) fase del conflitto tra identità e confusione dei ruoli
  • Giovinezza fase del conflitto tra intimità ed isolamento
  • Maturità fase del conflitto tra generatività e stagnazione
  • Senilità fase del conflitto tra integrità dell'io e disperazione 





L'autismo, una psicosi infantile 

Le psicosi in età evolutiva sono importanti sia per le ricadute familiari che per il loro impatto sociale. La sintomatologia è cotrassegnata da isolamento sociale, gravi insuccessi nello sviluppo del linguaggio e incapacità di instaurare un adeguato sistema di comunicazione.Tra le possibili cause organiche ci sono anomalie in alcune aree cerebrali, altri studiosi attribuiscono l'autismo ad incapacità biologiche di provare attaccamenti emotivi che si manifesta nelle famiglie i cui genitori sono emotivamente impassibili. Crescendo il bambino autistico mostra difficoltà nella comunicazione, nella socializzazione e nella percezione emotiva.Si manifestano comportamenti disfunzionali , ripetitivi e autolesionistici.Ha l'esigenza di mantenere il suo ambiente costante, ogni cambiamento può scatenare reazioni d'ira.La forte resistenza al cambiamento e il comportamento ripetitivo possono nascondere un'incapacità di comprendere nuove situazione e confrontarsi con esse.

    mercoledì 13 febbraio 2019

    Psicologia 1

    Lo sviluppo emotivo e sociale del bambino


    Le emozioni possono essere definite stati complessi dell'organismo caratterizzati da fattori psicologici e fisiologici.Ad esempio la paura è uno stato mentale accompagnato da aumento del battito cardiaco.Tali cambiamenti dovuti all'ambiente esterno, rendono l'organismo pronto ad una risposta adattativa, cioè che consente di favorire l'adattamento ad una certa situazione.Le emozioni influenzano l'attenzione, la motivazione, e gli interessi personali, indicano gli scopi verso cui muoversi ed aiutano a definire i piani per conseguire tali scopi.

    Il se si può definire come la totalità delle componenti psichiche individuali che permettono di far proprie le esperienze esterne riuscendo a distinguere ciò che appartiene a se stessi da ciò che appartiene alla realtà esterna. Con il passare del tempo la gamma di emozioni che un bambino può esprimere aumeta.Con il raggiungimento della consapevolezza di sè e con il riconoscimento della propria immagine il bambino può sperimentare le prime emozioni sociali.Un'emozione sociale particolare è l'empatia cioè il saper entrare in sintonia con i sentimenti degli altri.



    Lo sviluppo sociale riguarda la capacità di interagire con gli altri Si possono individuare alcune fasi principali nello sviluppo della dimensione sociale.La prima va dalla nascita ai due anni, dove il bambino definito essere sociale fin dalla nascita, instaura relazioni con mamma, papà, nonni, educatrici.La seconda va dai due ai sei anni ed è la fase in cui il mondo sociale dei bambini si allarga sia per i rapporti che instaura all'interno della famiglia sia per quelli fuori di essa, grazie alla scuola e alle attività ricreative. Per i processi di socializzazione del bambino diviene rilevante l'ambiente esterno.Il modello teorico dei sistemi ecologici fondato da Bertalanffy sottolinea la complessità delle varie dimensioni che influiscono nello sviluppo della sfera sociale del bambino.

    Sociologia 2.2

    Max Weber

    Anche il tedesco Max Weber si trova tra la fine dell'800 e l'inizio del '900 a riflettere come Durkheim sulla società industriale, ma la sua attenzione è attirata non tanto dall'industrializzazione quanto dal processo di razionalizzazione. nella società moderna è sempre più importante l'organizzazione del lavoro e il coordinamento delle azioni, espresse dalla fabbrica, che rientrano nel concetto di solidarietà organica.Parallelamente alla razionalizzazione si ha una progressiva secolarizzazione della società, cioè la perdita di valore delle credenze religiose a favore di comportamenti più razionali. 
    Tutte le azioni sociali degli esseri umani si possono classificare secondo dei tipi ideali riconducendoli a modelli fondamentali di agire:
    • azione affettiva che è il modello di tutte le azioni che soddisfano un bisogno, un desiderio in maniera immediata e non riflessiva;
    • azione tradizionale che indica il genere di azioni compiute per abitudine;
    • azione razionale che è l'insieme di azioni orientate dalla riflessione razionale di chi agisce.
    Potere è la capacità di far sì che gli altri agiscano secondo i nostri desideri. Il potere a volte si basa sulla violenza , ma nella maggior parte dei casi si basa sul consenso ed è quindi esercitato in maniera legirttima.Ci sono diversi tipi ideali di legittimazione del potere :
    • potere tradizionale: si rispetta la volontà di chi è al potere non per i suoi meriti personali o perchè la legge lo impone, ma per la dignità attribuita alla tradizione, ad esempio la legittimazion del poter nei regni dell'età moderna che passavano di padre in figlio e dove il poter dipendeva dall'appartenenza familiare.
    • potere legale: si rispetta la volontà di chi è al potere non per i suoi meriti, nè per tadizione,ma perchè imposto dalla legge in certi ambiti circoscritti: il potere è perciò di natura impersonale e spetta alla carica.
    • potere carismatico:è il potere di carattere personale esercitato da chi ha personalità carismatica ed è perciò capace di farsi seguire dalle altre persone. Tale poter si basa sulla capacità di persuasione ed è quindi irrazionale e manca di regole.Può perciò avere un'energia che manca agli altri due poteri , perché la gente lo segue in quanto ci crede, ma per questo è pericoloso perché sottrae chi detiene il poter al controllo di norme formali prestabilite.
    Anche chi fa politica può agire in due modi diversi secondo lo strumento dei tipi ideali:
    • etica della convinzione di chi è interessato a promuovere un valore o un progetto a tutti i costi a prescindere dalle conseguenze ed è quindi un modo di procedere che resta fedele ai principi e alle convinzioni a prescindere dalle situazioni concrete che si presentano;
    • etica della responsabilità tipica del soggetto politico che per scelta cerca sempre di tener conto delle conseguenze ed è disposto a limitare il raggiungimento dei propri obiettivi se ciò provocasse effetti negativi ed è quindi un modo di procedere che subordina il perseguimento degli ideali alla considerazione della situazione concreta.
    Altro aspetto importante del pensiero di Weber riguarda il carattere scientifico della sociologia.Il sapere scientifico avanza la pretesa di essere oggettivo ed indipendente da chi lo possiede, cioè valido universalmente.Le scienze sociali secondo Weber riusciranno a raggiungere un livello adeguato di scientificità quando si libereranno dei giudizi di valore e formuleranno solo giudizi di fatto.Chi si attiene ad un atteggiamento avalutativo descrive solo le cose senza suggerire come dovrebbero essere, quindi non le valuta.Quando la sociologia riesce a far proprio un simile atteggiamento avalutativo, acquisisce i carateri di una disciplina scientifica.

    mercoledì 26 dicembre 2018

    Antropologia 2.2


    Malinowski e Durckheim

    Bronislaw Malinowski, uno dei più celebri antropologi del novecento. Polacco di nascita, per diversi anni, studia la vita degli abitanti nelle isole Trobriand, non lontane dalla nuova guinea. Malinowski Adotta un nuovo metodo di ricerca.cerca di trascorrere più tempo possibile con i locali, malinowski tentò di "affermare il punto di vista dell'indigeno, di rendersi conto della sua vita del suo mondo".
    Malinowski è un autore di un libro dedicato alla vita dei Trobriand. Malinowski comincio a pensare in termini di una società "integrante funzionalmente" . Le istituzioni politiche, il diritto, i miti, i riti, l'economia eccetera non erano aspetti a sestanti, ma tutte cose che insieme contribuivano al 'funzionamento' della società; lo scopo è raggiungere ha una visione complessiva.
    Lo studioso definisce la cultura come "il tutto consistente degli strumenti e dei beni, delle idee delle arti, delle credenze dei costumi". Egli definisce la cultura come un "tutto integrale" fatta di simboli, di valori e di concetti, ma anche di relazioni sociali, politiche, economiche eccetera. si tratta di un'idea della cultura come apparato strumentale in quanto questa consiste, in una serie di risposte alle necessità imposte dalla adattamento all'ambiente.
    la teoria di malinowski relativa alla magia propone di considerare la magia come una risposta emotiva ha una situazione non controllabile. Lo scopo della magia è mettere "l'uomo in grado di compiere i suoi compiti importanti, di mantenere il suo equilibrio".







    Emile Durkheim ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'antropologia in francia. Aveva particolarmente a cuore un Tema: capire come, nonostante i conflitti, le lotte e le contraddizioni che ogni società sviluppa, questa possa continuare a esistere. Che cosa fa sì che gli esseri umani, nonostante tutto, continuano a vivere in una società?le società si dividono, secondo durckheim, in due categorie fondamentali e opposte la società a solidarietà "meccanica" e la società ha solidarietà "organica".
    Nelle società a solidarietà meccanica, gli individui si comportano in base alle leggi della tradizione senza troppo discutere. Società fondate principalmente sui rapporti di parentela punto la riprovazione per ogni azione che vada contro il norme sociali sarà molto forte. "coscienza collettiva per definire l'insieme delle credenze e dei sentimenti comuni alla media dei membri di una stessa società".
    La società a solidarietà organica tratta di una società base non più sui legami di parentela ma sul contratto, cioè sul patto e accordo tra individui e tra questi e le istituzioni. Gli individui sono più autonomi è in grado di compiere scelte personali. Sono potenzialmente più conflittuali di quelle a solidarietà meccanica.
    Egli riteneva che fosse possibile osservare fenomeni sociali nella loro forma più elementare presso le società più semplici organizzate sulla parentela. Insomma, presso le società in solidarietà meccanica. Durckheim riteneva che nelle società a solidarietà meccanica la religione fosse e piu potente mecanismo di intelligenza sociale, le idee religiose rappresentavano la prima forma di pensiero collettivo.
    Durckheim parte dall'analisi del totemismo australiano, considerato come la forma più primitiva di religione. per totemismo si intende una forma di legame tra l'essere umano è una specie di animale ritenuto l'antenato del gruppo. Egli riteneva che il simbolo totemico del gruppo rappresentasse l'antenato del gruppo. I primitivi quando compiono riti in onore del loro totem, non fanno altro che rinsaldare i legami e l'idea di appartenere a una comunità.
    inoltre durckheim riteneva che il pensiero individuale fosse sempre un pensiero sociale e, il pensiero degli individui non può essere al di fuori della società. Gli individui, per quanto siano liberi di pensare in modo autonomo sono sempre condizionati dalle idee e dai comportamenti presenti nella cultura nella quale vivono.

    domenica 4 novembre 2018

    Sociologia 2.1


    Che cos'è la sociologia 


    La sociologia si la sociologia si interessa della società. Oggetto degli studi sociologici è il comportamento degli umani visto nel contesto degli altri umani con cui entrano quotidianamente in contatto. Cultura e società sono termini quasi intercambiabili la società è l'insieme degli individui che condividono una determinata cultura. La cultura può essere definita come l'insieme dei prodotti e dello Spirito di una particolare società. Senza una cultura non esiste la società. La cultura comune è il legame che permette ai suoi membri di capirsi. Senza una società che la mantenga invita qualsiasi cultura è destinata a morire e a trasformarsi in un reperto archeologico.
    Molte sono le scienze che si occupano, da diversi punti di vista, del mondo della cultura. La psicologia per esempio Indaga le attività della mente. L'economia ha sviluppato delle metodologie proprie che la rendono molto diversa da queste altre discipline. La scienza politica si occupa di un aspetto particolare del vivere in società. La storia tende a descrivere il singolo evento piuttosto che compiere generalizzazioni o previsioni. Tra la sociologia e Antropologia culturale, infine, via 1:00 parentela molto stretta perché entrambe Si occupano della società tuta intera punto Tuttavia mentre il sociologo si occupa della società in cui vive, che in concreto è la società occidentale industrializzata, l'antropologo si dedica in linea di principio allo studio di società diverse da quella a cui appartiene, c'è di norma alle "primitive".
    Lo "specifico"  di una disciplina è quell'aspetto o quel gruppo di aspetti che la caratterizzano. A volte esso è dato dagli oggetti che la disciplina studia.
    Secondo  il filosofo greco Aristotele l'essere umano è per natura socievole, Cioè non deve sforzarsi per stabilire una relazione con gli altri. Al contrario, fin dalla nascita è inserito in un contesto sociale. Nel XVIII secolo il filosofo inglese Thomas Hobbes sosteneva che senza un apparato di leggi capace di disciplinare il comportamento degli individui si scatenerebbe una guerra di tutti contro tutti, all'insegna della sopraffazione e della vittoria del più forte. Non è vero che l'associarsi è un fatto naturale;  ci si riunisce piuttosto per paura di soccombere o per trarre un vantaggio personale.
     L'osservazione di L'osservazione di Hobbes ci fanno considerare la società da un punto di vista nuovo. La socialità non è un carattere "naturale"  dell'essere umano, ma qualcosa che va per noi "contro natura",  contro i nostri interessi individuali più pressanti. La specificità della sociologia, la questione da cui essa nasce intorno a cui continuamente Si applica, si esprime molto bene nella domanda: com'è possibile la società? Come si spiega l'esistenza di un fenomeno in cui coesistono l'individuo e regole, e coesistono in una maniera "ordinata"  che nel complesso funziona?
    Nel porre il tema del rapporto tra individuo e le regole abbiamo introdotto un concetto fondamentale della sociologia, si tratta del concerto di regola o, più precisamente, di norma sociale. Quando si dice che gli uomini si assoggettano volontariamente ha delle regole Indipendentemente dalle proprie scelte politiche, morali o religiose, la volontà implicita di sottomettersi ad alcune norme di comportamento che sono comunemente condivise. Simili modelli di comportamento svolgono la funzione di regole da seguire per tutti coloro che aspirano a integrarsi pacificamente nella collettività, e sono perciò chiamati norme sociali. Le norme sociali sono dei vincoli che la società pone al comportamento individuale dei suoi membri, e che quindi ciascun soggetto che desideri far parte di una società assume come guida per orientare il proprio comportamento sociale.
    Le  norme sociali che governano la nostra vita quotidiana sono innumerevoli e insorgono a ogni istante. A ben vedere, se ne possono individuare di vario genere. Talune sono leggi, altre sono in primo luogo norme morali, altre ancora si sono consolidate come semplici abitudini. Alcune sono norme esplicite, ossia note e tematizzate nei discorsi della gente, altri implicite, ossia inconsapevoli. Ogni società ha di conseguenza le proprie norme, che non necessariamente corrispondono a quelle delle altre società. Questo naturalmente non toglie che alcune norme sociali come quella di non uccidere rispecchino vari morali universali. Ma quel che contraddistingue la norma sociale come tale non è il corrispondere o meno a valori universali.
    Le norme sociali le norme sociali portano con sé un secondo elemento fondamentale di ogni società, chiamato ordine sociale. L'ordine sociale e quindi una condizione perché la vita quotidiana abbia senso perché essa si svolga Non a caso ma secondo una logica. Nel contempo, esso è ciò che permette agli individui di fare programmi per il futuro, vicini o lontani che sia. Questo ordine in cui si svolge la nostra vita prende spesso la forma di routine, cioè azioni ripetute meccanicamente per abitudini, con poche variazioni su un tema costante.
    La  presenza di un contesto socialmente ordinato consente inoltre di coordinare attività completamente diverse, che di per sé non hanno nulla in comune. Pensiamo nuovamente alla scuola. Gli studiosi delle organizzazioni a fermano A questo proposito che alla base di moltissime attività della società moderna vi sono dei processi di differenziazione e di integrazione.
    Per  certi versi, poi, il mantenimento dell'ordine sociale è agevolato dall'uso della tecnologia, cioè gli strumenti materiali utili per raggiungere obiettivi prefissati. In termini Generali diremo quindi che la tecnologia contribuisce fortemente all'ordine sociale. L'ordine sociale è possibile se esiste un consenso tra i membri di una determinata collettività. Ovviamente non intendiamo riferirci a tutto, ma una maggioranza più o meno ampia, che si identifica negli stessi valori, possiede le medesime credenze e si inquadra entro modelli culturali omogenei.
    L'ordine sociale è una condizione irrinunciabile per realizzare la pacifica convivenza di chi abita un territorio. Rispetto al conflitto la sociologia ha storicamente assunto due posizioni differenti. Da un lato, gli studiosi come Emile Durkheim e Talcott Parsons sono convinti che il disordine si sa qualcosa di patologico, da arginare senza esitazioni. Dall'altro lato Max Weber ha sostenuto invece che "ordine" e "disordine"  sono da considerarsi come forze complementari. Questa dialettica tra ordine e disordine si manifesta nella vita delle persone in particolare sotto forma di questione della sicurezza.

    Antropologia 2.1


    Il concetto di cultura


    Edward B. Taylor  pubblica in Gran Bretagna, nel 1871, un libro importante:  Cultura primitiva. Qui egli formulò quella che è considerata la prima definizione antropologica di 'cultura' : ' la cultura, o civiltà, Intesa nel suo senso entro grafico più ampio, è quell'insieme complesso che include le coscienze, e le credenze, l'arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall'uomo in quanto membro della società'.  da un lato, anche per lui la cultura era qualcosa di fortemente con turatto ha una popolazione, una società, una comunità particolari. Dall'altro lato, però, la cultura era una caratteristica universalmente umana. Gli antropologi evoluzionisti parlavano della cultura umana come di un campo di evoluzione il quale, dalle forme più semplici, si era 'evoluto'  uno sviluppo sociale e culturale caratterizzati da una crescente complessità.
    Le teorie evoluzioniste erano troppo generiche per rendere conto della varietà dei fenomeni culturali presenti nel mondo punto gli antropologi cominciarono, di conseguenza, a interessarsi sempre più delle singole società e delle singole culture, come, Lewis H. Morgan,  che aveva intrapreso ricerche importanti presso gli iorchrsi.
    Antropologi  come Tyler sentiranno il bisogno di 'fissare' degli ancoraggi della memoria del paese allo scopo di affermare una forma di continuità culturale in cui gli abitanti dell'Inghilterra e di altre regioni della Gran Bretagna potessero riconoscersi. È così che che nacque la nozione di cultura heritage, di patrimonio culturale.
    Franz Boas  sosteneva che la storia della cultura non potesse essere trattata in generale, come facevano invece gli evoluzionisti, Ma che bisognava studiare ogni cultura nella sua specificità. Boas è infatti conosciuto per quella prospettiva chiamata appunto, particolarismo storico. Boas si mette a lungo per far capire che i fenomeni culturali hanno poco o nulla a che vedere con quelli biologici. Egli scrisse Alcuni testi fondamentali per far comprendere propri connazionali che il pregiudizio è il razzismo erano infondati e che i neri e gli immigrati, questi ultimi proveniente soprattutto dall'Irlanda e dall'italia, erano si può avere spesso analfabeti, ma non per questo 'razzialelmente inferiori'.
    Ruth Benedict  scrisse uno dei libri di Antropologia più letti in assoluto: Modelli di cultura.  questa antropologa escluse dalla definizione di culturale arti, le tecniche, l'economia ecc. di una società o di un gruppo e vi fece rientrare soltanto il modo di esprimere il pensiero, sia attraverso le parole sia attraverso il comportamento. Tali idee, valori e atteggiamenti costituivano per Benedict un 'tutto integrato'.  per Benedict ogni cultura era diversa da un'altra Proprio perché le idee i comportamenti, integrandosi l'uno con l'altro, producevano una realtà culturale specifica, assolutamente particolare. Ogni cultura era, per benedict, un modello a sé stante, nel senso che il modo in cui le idee, i valori e comportamenti Si combaciavano tra loro producevano una configurazione particolare. La teoria di Benedict Infatti detta anche configurazionismo ed una grande influenza sull'antropologia americana dei decenni successivi.
    Margaret Mead  si concentra Invece sui popoli del pacifico. Giovanissima pubblico a risultati dei suoi studi sugli adolescenti delle isole di Samoa. Il modello tipico della loro cultura era tale da non fare dell'adolescenza un'età difficile è problematica né per ragazzine per il loro genitori. La predominanza della cultura sulla natura e netta. Mead, infatti, sosteneva che i problemi adolescenziali non erano dovuti alla crescenza fisiologica che si presentava in america, Ma che derivava da un'educazione 'sbagliata'  perché fatta di pregiudizi, oltre che dall'imposizione, agli adolescenti.
    Margaret Mead è la stessa Ruth Benedict furono chiamati a collaborare con i servizi segreti e con l'esercito degli Stati Uniti Allo scoppio della seconda guerra mondiale. Studiare la 'psicologia' del nemico è sempre stato un aspetto importante di tutte le strategie belliche. Benedict si impegno nello studio del 'carattere' dei giapponesi. Mead  fu chiamata a fine guerra a studiare il 'carattere' dei russi che erano diventati i maggiori rivali degli Stati Uniti.
     non è possibile non è possibile comprendere le altre culture applicando i propri standard di giudizio. L'antropologia statunitensi della prima metà del Novecento fu, infatti, culturalmente relativista.